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Rischio di carcinoma e scompensazione epatocellulare a seguito del trattamento di epatite C con terapia a base di interferone

K. Jamil1; W. Cheng1; L. Tarquinio1; L. Adams2; L. Mollison3; G. MacQuillan2; B. DeBoer5; M. McInerney1; S. Nazareth1; C. Connelly1; J. Flexman4; N. Kontorinis1 1. Gastroenterology and Hepatology, Royal Perth Hospital, Perth , WA, Australia. 2. Gastroenterology and Hepatology, Sir Charles Gairdner Hospital, Perth, WA, Australia. 3. Gastroenterology and Hepatology, Fremantle Hospital, Perth, WA, Australia. 4. Microbiology, Royal Perth Hospital, Perth, WA, Australia. 5. Pathology, Sir Charles Gairdner Hospital, Perth, WA, Australia.

I pazienti con fibrosi epatica in stato avanzato a causa del virus dell'Epatite C (HCV) sono soggetti ad alto rischio di carcinoma epatocellulare (HCC) o comunque di scompensazione epatica (HD). Questo studio cerca di valutare l'influenza che può avere la terapia a base di interfrone su questi eventi in pazienti con una fibrosi pari a F3 o F4. Viene inoltre valutata l'eventuale Risposta Sostenuta (SVR).

Metodi: E' stato selezionato un gruppo di pazienti affetti da HCV con fibrosi pari a F3-4 (METAVIR) e trattati con interferone tra il 1995 ed il 2004 in 3 centri nello stato WA. Tutti quanti presentavano uno stadio compensato di malattia (Childs A). Sono stati registrati tutti i casi di HD, HCC e mortalità. E' stata registrata la frequenza dei controlli HCC sia con U/S che con AFP. I metodi statistici usati sono stati: ¦Ö2 test, l'exact-test di Fischer ed il t-test disaccoppiato di Welch.

Risultati 135 pazienti (104 maschi e 31 femmine) sono stati seguiti per una media di 983 giorni (con intervallo apri a 0-3513). L'età media era pari a 48 anni (SD 7.8). 13 pazienti erano stati sottoposti a monoterapia IFN (con SVR al 31%), 33 soggetti hanno subito una terapia combinata IFN/RBV (Interferone + Ribavirina) (con SVR a 42%) e 87 persone hanno avuto la terapia a base di PEG-IFN/RBV (PegInterferone + Ribavirina) (con SVR a 46%). L'appartenenza ad una etnia asiatica ¨¨ stata correlata con l'insorgere di HCC (p=0.02): l'incidenza totale di HCC è stata di 1.4%/anno (5.1%/anno negli asiatici, 0.7%/anno nei non-asiatici). E' stata rilevata una diminuzione percentuale dell'HCC e della mortalit¨¤ dei soggetti con SVR, ma senza rilevanza statistica. Non ci sono state differenze nell'insorgere di complicazioni tra pazienti F3 (7/75, 9%) e F4 (5/60, 8%). In totale 102 pazienti sono stati sottoposti a "screening" HCC, il 69% dei quali in maniera sporadica, il 28% annualmente ed il 3% ogni 6 mesi. 52 sono ancora sotto programma di "screening".

Conclusioni La totale eliminazione dell'HCV in questo tipo di apzienti ad alto rischio può ridurre l'incidenza di HCC o di mortalità. Pazienti con stadio di fibrosi F3 sono soggetti allo stesso tipo di rischio rispetto a quelli F4 sia per l'HHC che per l'HD e quindi necessitano dello stesso tipo di "screening". L'etnia asiatica è ad altissimo rischio di HCC causato da cirrosi epatica di tipo HCV. C'¨¨ forte bisogno di una standardizzazione dei metodi di "screening" e di "follow-up" su tutti i pazienti.

tradotto da PierBruno

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The risk of hepatocellular carcinoma and decompensation following hepatitis C treatment with interferon based therapy K.

Jamil1; W. Cheng1; L. Tarquinio1; L. Adams2; L. Mollison3; G. MacQuillan2; B. DeBoer5; M. McInerney1; S. Nazareth1; C. Connelly1; J. Flexman4; N. Kontorinis1 1. Gastroenterology and Hepatology, Royal Perth Hospital, Perth , WA, Australia. 2. Gastroenterology and Hepatology, Sir Charles Gairdner Hospital, Perth, WA, Australia. 3. Gastroenterology and Hepatology, Fremantle Hospital, Perth, WA, Australia. 4. Microbiology, Royal Perth Hospital, Perth, WA, Australia. 5. Pathology, Sir Charles Gairdner Hospital, Perth, WA, Australia.

Patients with advanced hepatic fibrosis due to hepatitis C virus (HCV) are at high risk of hepatocellular carcinoma (HCC) and hepatic decompensation (HD). We evaluate their incidence following interferon therapy in patients with F3/4 fibrosis, and study the effect of SVR.

Methods: A cohort of patients with F3-4 fibrosis (METAVIR) treated with IFN therapy from 1995 to 2006 was identified from the HCV databases at 3 centres in WA. All patients had compensated (Childs A) liver disease. The incidences of HD, diagnosis of HCC and mortality were recorded. Frequency of HCC screening with U/S and AFP were assessed. Statistical methods used were: ¦Ö2 test, Fischer¡¯s exact test and Welch¡¯s unpaired t-test.

Results: 135 patients (104 males & 31 females) were followed for a median of 983 days (0-3513) Mean age was 48 years (SD 7.8). 13 had IFN monotherapy (SVR 31%), 33 had IFN/RBV combination therapy (SVR 42%) and 87 had PEG-IFN/RBV therapy (SVR 46%). Asian ethnicity was associated with development of HCC (p=0.02). Incidence of HCC was 1.4%/year overall (5.1%/year in Asians, 0.7%/year in non-Asians). There was a reduction in HCC and mortality following SVR (see table) but this was not statistically significant. There was no difference in development of complications between F3 (7/75, 9%) and F4 (5/60, 8%) patients. Overall, 102 patients had HCC screening of which 69% was sporadic, 28% was annual and 3% was 6 monthly. 52 are currently in a screening schedule.

Conclusions: HCV eradication in this high risk population may reduce the risk of HCC and mortality. Patients with F3 fibrosis are at similar risk to F4 for HCC and decompensation and require analogous screening. Asian patients are at greater risk of HCC from HCV-related cirrhosis. There is a need for standardised screening methods and follow up in all patients.

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