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Napoli, al Cardarelli 44 trapianti di fegato da gennaio ad oggi

Il Cardarelli di Napoli conferma la sua eccellenza nei trapianti di fegato, raggiungendo un traguardo significativo nel 2024. Con ben 44 interventi effettuati dall’inizio dell’anno, l’ospedale napoletano si attesta come uno dei centri di riferimento più importanti a livello nazionale per questa delicata procedura.
La media di un trapianto a settimana testimonia l’impegno costante delle équipe mediche e la loro capacità di gestire con successo anche casi complessi e urgenti. Negli ultimi sette giorni, ben quattro pazienti hanno ricevuto un nuovo fegato, dimostrando la prontezza e l’efficienza del sistema organizzativo.
Un dato particolarmente rilevante riguarda l’elevato numero di donazioni provenienti dal Cardarelli: nel 2023, ben 24 dei 48 donatori campani hanno scelto di donare i propri organi presso l’ospedale napoletano. Questo risultato è frutto di una proficua collaborazione con le famiglie dei donatori e di una costante attività di sensibilizzazione sulla donazione degli organi.
Grzie a questi numeri, il Cardarelli non solo offre una speranza di vita a numerosi pazienti affetti da gravi patologie epatiche, ma contribuisce anche a ridurre le liste d’attesa per il trapianto a livello regionale e nazionale.
“Bisogna sensibilizzare sempre di piu’ i giovani sull’importanza della donazione, far capire loro che ogni donatore puo’ salvare fino a sette vite – ha detto Antonio D’Amore, direttore generale del Cardarelli –.
Presto al Cardarelli attiveremo nuove linee di trapianto e stiamo approfondendo molto seriamente anche la procedura del trapianto da vivente. Il nostro ospedale e’ attrezzato per poter affrontare numeri importanti, ha tutte le strutture deputate all’emergenza e alla programmazione di interventi cosi’ delicati, con reparti pronti ad ogni evenienza”.
“Il Cardarelli ha all’attivo dal 2019 ad oggi 252 trapianti di fegato, con 80 pazienti in attesa, siamo il terzo centro in Italia. Negli ultimi anni, dopo il Covid, c’e’ stato un incremento di trapianti, l’obiettivo – ha spiegato il direttore dell’Unita’ operativa complessa di Chirurgia Epatobiliare e Trapianto di Fegato, Giovanni Vennarecci – e’ superare la soglia dei 50 interventi all’anno, ma dipende molto dalla numerosita’ dei donatori”.
“Quasi il 50 per cento dei pazienti presenta un epatocarcinoma e su loro facciamo un grande lavoro quotidiano per contenere l’accrescimento di questo tumore e arrivare all’intervento in condizioni tali da ottenere buoni risultati in termini di salute non soltanto nell’immediato ma anche a distanza”, ha aggiunto
Un lavoro che ha consentito al Cardarelli di riacquistare la fiducia degli utenti campani e di frenare la migrazione sanitaria passiva per il trapianto di fegato, che oggi si e’ ridotta del 25 per cento rispetto al passato.
“Non e’ un problema di cultura ma culturale, nel senso che non dipende dall’istruzione ma dalla conoscenza dell’argomento e, spesso, dalla comunicazione tra il medico e i familiari. La donazione – ha detto Elio Bonagura, responsabile
dell’Uosd di Coordinamento attivita’ prelievi di Organi e Tessuti – e’ il massimo gesto di fiducia che il cittadino compie nei confronti dello Stato a cui si affida in tutto e per tutto.
In Terapia intensiva abbiamo adottato un approccio comunicativo specifico che ci ha permesso di aumentare le disponibilita’ alle donazioni, con un tasso di opposizioni tra i piu’ bassi d’Italia. E’ un’opera di sensibilizzazione che richiede impegno e mette al centro la persona”.
Fonte: cronachedellacampania.it

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