Medicina: epatite C per 1,8 mln italiani, solo 2% si cura
Milano, 24 apr. (Adnkronos Salute) - Colpisce un milione e 800 mila italiani e nel 20-40% dei casi evolve in cirrosi, 'anticamera' del cancro al fegato. E' responsabile della metà dei tumori e del 30-40% dei trapianti epatici, eppure soltanto due pazienti su 100 si curano. Moltissimi infatti non sanno ancora di essere malati, perché l'infezione resta 'addormentata' e senza sintomi anche per 30 anni.
Questa la fotografia dell'epatite C nella Penisola, scattata oggi Milano a margine del 43esimo meeting dell'Easl (Associazione europea per lo studio del fagato) durante un incontro promosso da Roche per comunicare nuovi dati sull'efficacia del peginterferone alfa-2a. L'appello degli esperti è 'prendere di petto' l'infezione per eradicare il virus, abbattere la cirrosi (600 mila italiani colpiti) e dimezzare così i casi di cancro al fegato: 40 mila l'anno nel nostro Paese, con oltre 5 mila morti.
"Esattamente 20 anni fa - ricorda Savino Bruno, direttore della Struttura complessa di Medicina interna ed epatologia dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano - veniva identificato l'anticorpo, quindi il virus dell'epatite C". Un'epidemia silenziosa fino a quel momento senza nome. "Oggi sappiamo invece che riguarda il 3,1% degli italiani, con punte minime al Nord (1,5%) e massime al Sud (4-5%)".
Lo specialista paragona il virus C a una bomba a orologeria annidata nel fegato e pronta a esplodere ad anni dal contagio. Ma "bloccare il conto alla rovescia oggi è possibile - assicura - grazie a nuovi farmaci che ci permettono di cancellare la presenza del virus nell'organismo anche nell'80-90% dei pazienti, almeno nelle forme virali meno aggressive (genotipi 2 e 3)". Per riuscirci, tuttavia, "è fondamentale che la diagnosi di epatite C sia precoce - aggiunge il medico - perché un paziente consapevole può evitare i fattori di rischio acceleranti" in grado di far scoppiare la 'bomba' (alcol, co-infezioni, dieta scorretta e fegato grasso), e curarsi al meglio.
