Carcinoma epatocellulare: risultati promettenti in fase II con l'anti IL-27 casdozokitug

Coherus BioSciences ha recentemente presentato i dati finali di uno studio clinico di fase II, in cui casdozokitug è stato valutato in combinazione con atezolizumab (anticorpo anti-PD-L1) e bevacizumab (anticorpo anti-VEGF) in pazienti con HCC non resecabile, localmente avanzato o metastatico. Lo studio, presentato al Simposio sui Tumori Gastrointestinali dell'ASCO 2025, ha coinvolto pazienti naïve al trattamento, valutando sicurezza, efficacia e risposta alla terapia combinata.
I risultati hanno mostrato un tasso di risposta globale (ORR) del 38%, in aumento rispetto al 27% precedentemente riportato. Inoltre, le risposte complete (CR) secondo i criteri RECIST v1.1 sono aumentate al 17,2% rispetto al 10,3% iniziale, indicando non solo un incremento delle risposte ma anche una loro maggiore profondità. Questi risultati sono stati osservati sia in pazienti con eziologie virali che non virali dell'HCC, evidenziando la versatilità di casdozokitug nel trattare diverse cause della malattia. Il profilo di tossicità è rimasto coerente con quanto noto per atezolizumab e bevacizumab, senza nuove preoccupazioni di sicurezza emerse durante lo studio.
Il carcinoma epatocellulare (HCC) rappresenta la forma più comune di tumore maligno primario del fegato. Le principali cause includono infezioni croniche da virus dell'epatite B e C, spesso associate a cirrosi epatica. La diagnosi precoce è cruciale, poiché i tumori di piccole dimensioni sono generalmente asintomatici, mentre quelli più avanzati possono manifestarsi con dolore addominale, ittero e ascite.
Meccanismo d'azione di casdozokitug
Casdozokitug è un anticorpo monoclonale innovativo che mira specificamente alla subunità p28 dell'interleuchina-27 (IL-27). Bloccando l'interazione tra IL-27 e il suo recettore, casdozokitug inibisce le vie di segnalazione che favoriscono l'immunosoppressione tumorale, potenziando così la risposta immunitaria antitumorale.
Prospettive future nel trattamento dell'HCC
I risultati ottenuti supportano la continua valutazione di casdozokitug come potenziale trattamento per l'HCC, in particolare in combinazione con inibitori del VEGF e del PD-(L)1. Attualmente, casdozokitug è l'unico antagonista clinico delle citochine immunomodulanti che prende di mira l'IL-27, un importante bersaglio immunoterapeutico per i tumori solidi.
Inoltre, Coherus BioSciences ha avviato l'arruolamento per un nuovo studio randomizzato di fase II, che valuta casdozokitug in combinazione con bevacizumab e toripalimab (un anticorpo monoclonale anti-PD-1) in pazienti con HCC non resecabile, localmente avanzato o metastatico. Questo studio mira a valutare la sicurezza, l'efficacia e il dosaggio della tripla combinazione e prevede l'arruolamento di fino a 72 pazienti.
Fonte: pharmastar.it