La Regione ci comunica che è già disponibile
- dgr-1862-2021-rete-epatologica.pdfDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1862 del 29 dicembre 2021 Istituzione della Rete Epatologica Veneta e istituzione di un Centro regionale per lo sviluppo della ricerca traslazionale nell'ambito della chirurgia epatica oncologica.
- PDTA approvato ed in attesa di Decreto 4 MBPDTA approvato ed in attesa di Decreto
Il Piano socio sanitario regionale 2019-2023, prevede l'istituzione di reti cliniche-assistenziali che sono organizzate all'interno del modello hub and spoke e che devono essere sviluppate in modo da garantire al territorio di riferimento risposte per tutti i livelli delle cure. La necessità di ricomporre l'offerta dei servizi intorno alla persona rende infatti necessario sviluppare le reti cliniche in modo da garantire per ciascun bacino di riferimento la possibilità di erogare i servizi in modo flessibile e con maggior grado di "personalizzazione", avvantaggiandosi rapidamente delle innovazioni cliniche, tecniche e tecnologiche e consentendo di prevedere percorsi per pazienti complessi pluri-patologici, sviluppati sulla base dei bisogni, secondo il criterio di una risposta appropriata, personalizzata ed efficace, nei luoghi di maggior prossimità del paziente e del contesto familiare.
Le reti clinico-assistenziali sono quindi essenziali per realizzare i programmi di equità di accesso ai percorsi diagnostici-terapeutici-assistenziali e per contrastare le diseguaglianze assistenziali...
… Il principio dell'equità dell'accesso alle cure è garantito dalla specializzazione dei centri che ne fanno parte, dal miglioramento della cooperazione tra i centri, dalla minima competizione tra gli operatori, dalla minima ridondanza delle prestazioni, dall'applicazione di algoritmi diagnostico-terapeutici condivisi e uniformi e, infine, dal monitoraggio degli esiti. Questi obiettivi devono essere garantiti attraverso l'organizzazione di percorsi diagnostici-terapeutici-assistenziali che si basano sulla buona pratica clinica, la trasparenza delle procedure diagnostiche e la tracciabilità delle decisioni terapeutiche.
La corretta gestione delle persone con malattia cronica di fegato, non può che basarsi, quindi, sui principi dell'assistenza sanitaria integrata che prevede l'appropriatezza dei Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali - PDTA, la stretta collaborazione tra i servizi sanitari territoriali e i centri specialistici, la realizzazione di nuovi modelli assistenziali, oltre allo sviluppo di progetti e tecnologie per potenziare la relazione e la comunicazione con i pazienti e lo stretto monitoraggio dei risultati.
… l'istituzione della Rete Epatologica Veneta ha come scopo quello di garantire una presa in carico completa del paziente affetto da una malattia epatica, sia acuta sia cronica, in una rete clinico-assistenziale. Nel contesto della Rete Epatologica Veneta dedicata alla gestione delle malattie croniche di fegato andranno pianificati ed attuati PDTA per gruppi omogenei di patologie, utilizzando linee guida di riferimento che meglio si adattano all'ambito clinico, organizzativo, sanitario, sociale ed economico della Regione.
Occorre ora evidenziare che il trapianto di fegato rappresenta ancora oggi il "gold standard" per il trattamento della insufficienza epatica terminale non più suscettibile di terapia medica o chirurgica convenzionale. Presso la regione del Veneto sono attivi due programmi di trapianto epatico situati nelle Aziende ospedaliere di Padova e Verona.
Nel corso degli ultimi anni i risultati estremamente favorevoli ottenuti nel trattamento delle patologie epatiche HCV (Hepatitis C Virus) correlate, mediante l'impiego dei farmaci antivirali di nuova generazione, ha comportato la progressiva riduzione del numero di pazienti inseriti in lista d'attesa per trapianto di fegato per cirrosi HCV correlata.
Nonostante ciò, appare evidente che la pressione sulle liste d'attesa per il trapianto di fegato non è parallelamente calata.
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Si deve sottolineare che, nonostante il significativo incremento delle attività di reperimento di nuovi potenziali donatori cui si è assistito in Veneto nell'ultimo quadriennio, anche mediante l'avvio delle attività di donazione da "donatore a cuore fermo", esiste ancora un divario non colmato tra la domanda di organi, intesa come dimensioni delle liste d'attesa, e l'offerta. Il progressivo innalzamento dell'età anagrafica dei donatori e il conseguente rischio incrementale di comorbidità contribuiscono ad aumentare la discrepanza tra domanda ed offerta di cura.
… A differenza di quanto accaduto anche nella regione del Veneto con l'esperienza del rene, il trapianto di fegato da donatore vivente non ha avuto altrettanto sviluppo, soprattutto per i timori relativi ai rischi di complicanze e di mortalità a carico del donatore. È noto infatti che le tecniche di prelievo del fegato tradizionalmente adottate - nelle quali è richiesta una rimozione del 65% del parenchima epatico del donatore vivente - si associano ad un rischio di mortalità perioperatoria fino all'1% dei casi.
Per quanto quindi finora esposto in materia di trapianto di fegato, si propone di istituire il Centro regionale per lo sviluppo della ricerca traslazionale nell'ambito della chirurgia epatica oncologica, collocato presso l'Azienda Ospedale-Università di Padova.
Al fine di garantire l'attivazione, in termini di efficacia e di efficienza dell'istituenda rete regionale, in grado cioè di esplicitare tutte le potenzialità di un significativo miglioramento delle cure erogate dal Sistema Sanitario Regionale a favore dei pazienti affetti da malattie epatologiche, … , si propone di incaricare l'Azienda Ospedale-Università di Padova, attraverso la collaborazione di tutte le professionalità coinvolte in questo campo, dell'elaborazione di un apposito progetto.
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LA GIUNTA REGIONALE delibera
- di approvare le premesse quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
- di istituire la Rete Epatologica Veneta;
- di istituire il Centro regionale per lo sviluppo della ricerca traslazionale nell'ambito della chirurgia epatica oncologica collocato presso l'Azienda Ospedale-Università di Padova;
- di incaricare l'Azienda Ospedale-Università di Padova, attraverso la collaborazione di tutte le professionalità coinvolte in campo epatologico, di elaborare un progetto finalizzato all'attivazione della rete regionale di cui al punto 2., così come delineata con il presente atto, e all'attivazione del Centro regionale di cui al punto 3.;
- di dare atto che il presente provvedimento non comporta spesa a carico del bilancio regionale;
- di rinviare ad un successivo provvedimento l'approvazione del progetto, corredato anche di indicatori di monitoraggio e valutazione, ivi compresa l'eventuale assegnazione di un finanziamento;
- la Direzione Programmazione Sanitaria è incaricata dell'esecuzione del presente atto;
- di pubblicare la presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.
Il progetto è stato realizzato grazie a un contributo non condizionante di MSD Italia s.r.l.