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Provincia Autonoma di Trento

Di seguito riportiamo i principali documenti, informazioni ed indicazioni inerenti la gestione del paziente con tumore del fegato per la Provincia Autonoma di Trento.

La Regione ci comunica quanto segue:

Il percorso diagnostico terapeutico (PDT) dell’Azienda sanitaria provinciale di Trento, dedicato alla gestione del paziente con epatocarcinoma, è presente fin dal 2014 ed è in corso una revisione dello stesso, sulla base delle più recenti linee guida nazionali ed internazionali.

I pazienti con epatocarcinoma sono presi in carico mediante l’attivazione di uno specifico gruppo multidisciplinare e multi professionale che, dopo valutazione complessiva del paziente, stabilisce collegialmente il percorso di diagnosi e cura più appropriato per il singolo caso. Qualora necessario, richiede e organizza ulteriori approfondimenti diagnostici per la definizione del programma terapeutico. Il percorso prevede, quando necessario, l’attivazione della Rete di cure palliative.

Scopo del presente documento è garantire sul territorio provinciale un percorso omogeneo, strutturato e multidisciplinare per la diagnosi, la terapia e la gestione dei pazienti con epatocarcinoma.

Il presente percorso si applica alla gestione dei pazienti affetti da epatocarcinoma da parte di tutti i professionisti dell’APSS e delle Strutture Private convenzionate con APSS a vario titolo coinvolti nella diagnosi e nel trattamento di tale patologia.

Il PDTA si esplica nei seguenti macro-temi:
SORVEGLIANZA DEI PAZIENTI A RISCHIO PER HCC.

  • Vengono individuate e caratterizzate le categorie di soggetti con rischio di sviluppo di HCC; viene illustrata la politica e le modalità di sorveglianza dei soggetti in monitoraggio, con specifica degli esami ed indagini strumentali opportune.

FASE DIAGNOSTICA
  • La sezione si suddivide in due parti, dedicate ai pazienti cui viene diagnosticato un HCC in regime di ricovero e/o in contesto ospedaliero, oppure per indagini eseguite sotto guida del MMG. Individua quindi 2 percorsi differenti, che confluiscono poi in un unico percorso comune il cui obiettivo è studiare correttamente il tumore.

FASE DI STADIAZIONE
la fase di stadiazione è affidata allo specialista dell’ambulatorio di epatologia e/o al medico dell’U.O. che ha in carico il paziente. La stadiazione ha sostanzialmente lo scopo:
  • di stabilire numero e dimensione della/e lesioni, la presenza o meno di invasione vascolare, se la lesione in oggetto è confinata al fegato (malattia localizzata) o ha superato i confini del fegato (malattia sistemica), utilizzando TC e RMN con m.d.c.;
  • di valutare lo stato funzionale del fegato cirrotico, su cui si sovrappone la lesione utilizzando la classe funzionale di Child o lo score di allocazione per il trapianto (MELD);
  • di valutare lo stato performante del paziente (scala Performance status). Tali informazioni appaiono cruciali per definire l’iter terapeutico più appropriato e l’eventuale impatto del trattamento sulla sopravvivenza.

FASE DEL CONSULTO MULTIDISCIPLINARE
Il Gruppo Multidisciplinare dell’Epatocarcinoma è composto da specialisti delle seguenti Unità Operative:
  • U.O.M. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva (a cui è affidato il coordinamento);
  • U.O. di Chirurgia Generale II dell’Ospedale di Trento;
  • U.O.M. di Anatomia Patologica dell’Ospedale di Trento;

  • U.O. di Radiologia Diagnostica dell’Ospedale di Trento;

  • U.O.M. di Oncologia Medica dell’Ospedale di Trento;
  • U.O. di Protonterapia dell’Ospedale di Trento.
Per ogni caso discusso viene redatto un referto, firmato da tutti i presenti, contenente le integrazioni diagnostiche eventualmente ritenute necessarie e le opzioni terapeutiche individuate.

FASE TERAPEUTICA
Il PDTA fornisce una guida relativa alle indicazioni terapeutiche, formulate dal Gruppo Multidisciplinare, che tengono conto della classificazione BCLC. In particolare, per assicurare uniformità e correttezza terapeutica viene indicata una flow-chart da seguire in funzione delle caratteristiche e stadiazione dell’HCC. Vengono analizzate ed illustrate le varie opzioni terapeutiche, dall’intervento chirurgico, ai trattamenti loco-regionali, fino al trapianto epatico e cure palliative.

FASE DI FOLLOW-UP
I controlli devono essere programmati basandosi sulla pratica clinica, in considerazione del quadro clinico, del tipo di intervento e dei risultati istologici

ATTIVAZIONE DELLE CURE PALLIATIVE
Per i pazienti candidati a terapia palliativa e sintomatica, l’Unità Operativa che ha in carico il paziente segnala il caso alla Rete Cure Palliative.

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Il progetto è stato realizzato grazie a un contributo non condizionante di MSD Italia s.r.l.

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