La Regione ci comunica quanto segue:
- Percorso diagnostico terapeutico dell’Epatocarcinoma (31 dicembre 2014) 547 KBPercorso diagnostico terapeutico dell’Epatocarcinoma (31 dicembre 2014)
Il percorso diagnostico terapeutico (PDT) dell’Azienda sanitaria provinciale di Trento, dedicato alla gestione del paziente con epatocarcinoma, è presente fin dal 2014 ed è in corso una revisione dello stesso, sulla base delle più recenti linee guida nazionali ed internazionali.
I pazienti con epatocarcinoma sono presi in carico mediante l’attivazione di uno specifico gruppo multidisciplinare e multi professionale che, dopo valutazione complessiva del paziente, stabilisce collegialmente il percorso di diagnosi e cura più appropriato per il singolo caso. Qualora necessario, richiede e organizza ulteriori approfondimenti diagnostici per la definizione del programma terapeutico. Il percorso prevede, quando necessario, l’attivazione della Rete di cure palliative.
Scopo del presente documento è garantire sul territorio provinciale un percorso omogeneo, strutturato e multidisciplinare per la diagnosi, la terapia e la gestione dei pazienti con epatocarcinoma.
Il presente percorso si applica alla gestione dei pazienti affetti da epatocarcinoma da parte di tutti i professionisti dell’APSS e delle Strutture Private convenzionate con APSS a vario titolo coinvolti nella diagnosi e nel trattamento di tale patologia.
Il PDTA si esplica nei seguenti macro-temi:
SORVEGLIANZA DEI PAZIENTI A RISCHIO PER HCC.
- Vengono individuate e caratterizzate le categorie di soggetti con rischio di sviluppo di HCC; viene illustrata la politica e le modalità di sorveglianza dei soggetti in monitoraggio, con specifica degli esami ed indagini strumentali opportune.
FASE DIAGNOSTICA
- La sezione si suddivide in due parti, dedicate ai pazienti cui viene diagnosticato un HCC in regime di ricovero e/o in contesto ospedaliero, oppure per indagini eseguite sotto guida del MMG. Individua quindi 2 percorsi differenti, che confluiscono poi in un unico percorso comune il cui obiettivo è studiare correttamente il tumore.
FASE DI STADIAZIONE
la fase di stadiazione è affidata allo specialista dell’ambulatorio di epatologia e/o al medico dell’U.O. che ha in carico il paziente. La stadiazione ha sostanzialmente lo scopo:
- di stabilire numero e dimensione della/e lesioni, la presenza o meno di invasione vascolare, se la lesione in oggetto è confinata al fegato (malattia localizzata) o ha superato i confini del fegato (malattia sistemica), utilizzando TC e RMN con m.d.c.;
- di valutare lo stato funzionale del fegato cirrotico, su cui si sovrappone la lesione utilizzando la classe funzionale di Child o lo score di allocazione per il trapianto (MELD);
- di valutare lo stato performante del paziente (scala Performance status). Tali informazioni appaiono cruciali per definire l’iter terapeutico più appropriato e l’eventuale impatto del trattamento sulla sopravvivenza.
FASE DEL CONSULTO MULTIDISCIPLINARE
Il Gruppo Multidisciplinare dell’Epatocarcinoma è composto da specialisti delle seguenti Unità Operative:
- U.O.M. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva (a cui è affidato il coordinamento);
- U.O. di Chirurgia Generale II dell’Ospedale di Trento;
- U.O.M. di Anatomia Patologica dell’Ospedale di Trento;
- U.O. di Radiologia Diagnostica dell’Ospedale di Trento;
- U.O.M. di Oncologia Medica dell’Ospedale di Trento;
- U.O. di Protonterapia dell’Ospedale di Trento. Per ogni caso discusso viene redatto un referto, firmato da tutti i presenti, contenente le integrazioni diagnostiche eventualmente ritenute necessarie e le opzioni terapeutiche individuate.
FASE TERAPEUTICA
Il PDTA fornisce una guida relativa alle indicazioni terapeutiche, formulate dal Gruppo Multidisciplinare, che tengono conto della classificazione BCLC. In particolare, per assicurare uniformità e correttezza terapeutica viene indicata una flow-chart da seguire in funzione delle caratteristiche e stadiazione dell’HCC. Vengono analizzate ed illustrate le varie opzioni terapeutiche, dall’intervento chirurgico, ai trattamenti loco-regionali, fino al trapianto epatico e cure palliative.
FASE DI FOLLOW-UP
I controlli devono essere programmati basandosi sulla pratica clinica, in considerazione del quadro clinico, del tipo di intervento e dei risultati istologici
ATTIVAZIONE DELLE CURE PALLIATIVE
Per i pazienti candidati a terapia palliativa e sintomatica, l’Unità Operativa che ha in carico il paziente segnala il caso alla Rete Cure Palliative.
Il progetto è stato realizzato grazie a un contributo non condizionante di MSD Italia s.r.l.